Il Sogno
OGGI…preannunciato requiem
Seduta stavo una sera
Nella fatica di mangiar la vita
al mio affollato tavolo stavo
E giunse…
Chissà da dove…
Un folletto dei boschi giunse
Ben conosceva il suo potere
che la magia traeva
con musicali note
a far brillar la sera
Il viso delle donne
il loro cuore
o quant’altro cercassero
Musica ancora
nella monotonia del rumore.
Jeans troppo stretti
Di nero vestito
Invase il mio occhio
la sua voce oscura
Sul filo delle distanze
armonia si creava
E non esisteva paura
Inconsapevole io
e già in parte colpevole
Attenta già pronta
in disattenta innocenza
a riscoprirne l’ odore
Come animale nel buio vaga
Come vagheggia andando
di annusare suo simile e uguale
Nella notturna caccia
affamato segue la traccia
o di esserne preda e diventarne cibo
attratto?


Folletto ombroso
Scuro alquanto
Nel nonriso nello sguardo
nel sorriso persino
Dilagava il senno
Si colmava il sogno
di chi sognando voleva trovare
Nel sogno a quel folletto dare
sembianze d’angelo e di sacro altare
Possa la notte ricoprire la luce
Almeno un attimo buio pietoso
con mano materna
offrire riparo e riposo
Agli occhi che vedono
Alle orecchie che captano
Alle lingue che parlano
biforcute o rette
Lucenti sfere trasparenti perfette
o di sfumate bugie ricoperte?
Salvare il sogno
Nell’ avventarsi del primo sole
non viverlo, custodirne l’ odore
Dipingere il suono un momento
E svanire
Musicare parole dai colori silenti
E fuggire
Animale vagante
Di giorno assonnato
e in solitudine e stanco
Nella notte cullato
da un sogno NonVero
NonVissuto
NonInfranto
NN