Eros e Tanathos

CS
se ho la tua mano
Se ho la tua mano sul basso ventre
e sulle dita i tuoi occhi
fra gli zigomi chiusi
Lunghezze incalcolabili si dipanano
fra le pieghe di lenzuola sconosciute
Sono qui ed anche altrove
Veleggio e navigo
di piacere in piacere
di dolore in dolore
Se scivola la tua bocca
sul viso stanco e umido
e feriscono gli occhi fredde luci dal soffitto
Distanze incolmabili si dipanano
nelle pieghe della notte silenziosa
Sono altrove e vorrei essere qui
Viaggio rischio e mi ferisco
di piacere in dolore
di dolore in dolore
Ritma gli istanti
inconsistente e lieve
la staticità del tempo
Notte breve
Interminabile notte
vuota l’affanno
nel colmar solitudini
Se ho la tua mano sul basso ventre
e nella mente inquieta
le luci del mattino
Non restano strade né vele
non il vento che spinge lontano
Mi è sconosciuto il tuo corpo
estranei i gesti le voci falsate
Sono qui e vorrei essere altrove
Immobile fuggo
dal dolore al dolore
di dolore in dolore
Aspettan pazienti i miei occhi
Distanze dai contorni più netti
Consapevolezza assoluta
Ero io
Non eri tu
Cercavo qualcosa
E poi… mi perdono
NN94